Alcol e giovani: un binomio che, a ragione, è diventato preoccupante. Questo perché le sbronze tra i giovani, e persino tra i giovanissimi, sono ormai un fenomeno sociale talmente frequente da generare allarme sia per le conseguenze dell’abuso di alcol sulla salute degli adolescenti sia per i risvolti più o meno violenti dovuti alla perdita di lucidità.
Casi di coma etilico sempre più comuni
Il coma etilico, cioè una conseguenza gravissima dell’abuso di alcol, non è più una condizione rara e infrequente tra i giovani e non riguarda più soltanto i giovani “fuori controllo”. Infatti, anche i “bravi ragazzi” ormai finiscono sempre più spesso in Pronto soccorso con crisi dovute ad abuso di alcol e addirittura in coma etilico. Per non parlare, poi, degli episodi di violenza per procurarsi alcolici se si è minorenni oppure degli incidenti stradali dovuti a ubriachezza. Analizzando il binomio alcol e giovani, non sono rari i casi di morte dovuti in qualche modo all’abuso di alcol. Il ministero della Salute, in proposito, fornisce un dato allarmante: gli under 30 rappresentano ben il 9,1% dell’utenza a carico presso i servizi per la dipendenza da alcol.
Prima sbronza? Già tra gli 11 e i 12 anni
Una pessima notizia per i genitori di pre-adolescenti. Come confermano i medici, la prima sbronza arriva già a 11-12 anni, quindi addirittura durante gli anni della scuola secondaria. Secondo i dati forniti dall’Istat, inoltre, più di 2 ragazzi su 100, di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, si sono già presi una sbronza. Espad, progetto europeo di ricerca sul consumo di alcol e droghe tra gli studenti, aggiunge un altro numero a questi dati già allarmanti sul rapporto alcol e giovani: un under 20 su 3, ha partecipato a un “binge drinking”: per chi non lo sapesse, si chiama così una vera e propria abbuffata di alcol in un brevissimo intervallo di tempo, una sorta di sfida o gara a chi riesce a bere di più
Più frequente nel Nord-Italia
A livello geografico e territoriale, pare che i giovani più a rischio alcolismo siano quelli residenti nel Nord Italia. Come informa il Dipartimento politiche antidroga, i potenziali alcolisti sono in numero maggiore maschi. Anche le donne, però, stanno scalando questa triste classifica. Non solo vino, birra o superlacolici: i giovani mischiano di tutto, per poter bere di più e sbronzarsi con più velocità. Quindi, alle feste e nelle uscite, provano mix pericolosi di superalcolici, bevande energetiche e soda. In questo panorama allarmante, primeggia anche l’abuso del “bicchierino”, detto “shot”. Bicchierini da liquore, venduti dai locali a un euro, dunque in pericolosa promozione.
Allarme social network
Ovviamente i vari Facebook, Twitter, Instagram…ci mettono del loro. Infatti, il fenomeno dell’alcolismo viene pubblicizzato e veicolato attraverso tutti i social network. Troviamo addirittura le “nomination”: bevi il più possibile, vieni ripreso con la videocamera dello smartphone e, infine, twittato o postato su bacheche con migliaia di follower.