Abuso di alcol in adolescenza: difficoltà di apprendimento, calo dell’attenzione e danni alla memoria. A rischio 1,31 milioni tra gli 11 e i 24 anni
Secondo la Relazione al Parlamento sul consumo di alcol in Italia, pubblicata nel 2024, nel 2022 circa 8 milioni di italiani di età superiore a 11 anni hanno consumato alcol in quantità tali da esporre la propria salute a rischio. Nel 2022, circa 1,31 milioni di giovani tra gli 11 e i 24 anni sono stati identificati come consumatori a rischio, di cui 650.000 minorenni. Il binge drinking ha interessato nel 2022 il 3,3% dei maschi e l’1,9% delle femmine tra gli 11 e i 17 anni. Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, nel 2022, circa 660.000 sono stati identificati come consumatori a rischio.
Implicazioni per lo sviluppo cerebrale
Il cervello umano completa il suo sviluppo intorno ai 25 anni. L’assunzione di alcol durante l’adolescenza può interferire con questo processo, causando alterazioni nella struttura e nella funzione cerebrale.
Durante l’adolescenza, il cervello è coinvolto in processi di sviluppo che interessano, in particolare, l’area dell’ippocampo. In questa fase, si generano nuovi neuroni responsabili della memoria e dell’apprendimento. L’introduzione di alcol in questo periodo può interferire in modo significativo con tali processi.
Secondo uno studio pubblicato su Alcohol: Clinical and Experimental Research, il consumo precoce di alcol può attivare l’apoptosi neuronale, un meccanismo che determina la scomparsa di neuroni nelle aree cerebrali deputate alla gestione della memoria e delle capacità cognitive. Questo fenomeno può dare origine a diversi problemi, tra cui:
difficoltà di apprendimento;
calo dell’attenzione;
compromissione delle capacità decisionali;
danni alla memoria sia a breve che a lungo termine.
I neuroni danneggiati non possono essere rigenerati in modo completo, e questo processo non si interrompe automaticamente con la cessazione del consumo alcolico, ma può prolungarsi nel tempo.
Ripercussioni nell’età adulta
L’abuso di alcol durante la fase adolescenziale è associato a effetti duraturi nel corso della vita adulta. Le ricerche indicano una relazione tra il consumo frequente di alcol e l’insorgenza anticipata di patologie neurodegenerative. Tra queste, vi sono forme precoci di demenza e casi di Alzheimer diagnosticati prima dei 65 anni, per i quali l’esposizione giovanile all’alcol rappresenta un fattore di rischio.
Studi indicano che l’abuso di alcol in età adolescenziale può rallentare la sintesi della materia bianca, fondamentale per la comunicazione tra neuroni, e danneggiare l’ippocampo, area cruciale per la memoria
Ruolo della famiglia e della società
La famiglia svolge un ruolo cruciale nella prevenzione del consumo precoce di alcol. Un ambiente familiare in cui l’alcol è presente in modo discreto e il suo consumo è moderato può influenzare positivamente le scelte dei giovani . Inoltre, programmi educativi e campagne di sensibilizzazione possono contribuire a ridurre l’accesso e l’attrattiva delle bevande alcoliche tra i minori