GIOVANI E ALCOL:
“Chi beve lo fa con più intensità e per solitudine.
Presentata l’indagine condotta sugli studenti tra i 13 e i 16 anni dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Basilicata, il Servizio delle dipendenze dell’Asp e l’Aisp di Basilicata. Forti legami tra il fenomeno e i rapporti in famiglia.

Diminuiscono i giovani potentini che fanno uso di alcolici ma quelli che bevono lo fanno con maggiore intensità e per risposta a un malessere diffuso, dovuto soprattutto a un senso di solitudine. È quanto emerge dall’indagine “Alcol e giovani” sulla diffusione dell’uso di bevande alcoliche tra la popolazione studentesca della città di Potenza e la percezione che gli studenti hanno dei rischi legati a questo tipo di sostanza. Un lavoro frutto di una partnership tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Basilicata, il Servizio delle dipendenze (Ser.D.) dell’Azienda sanitaria di Potenza e l’Associazione italiana di sociologia professionale (Aisp) di Basilicata.

Per le scuole medie inferiori sono stati intervistati 114 ragazzi con età media di 13 anni su un campione di 590 studenti mentre per le scuole medie superiori, su un campione di 1995 ragazzi, sono stati selezionati 468 studenti con un età media di 16 anni. Il confronto dei dati emersi da un analogo studio realizzato dal Ser.D. durante l’anno scolastico 2002/03, ha permesso di ricavare indicazioni utili sul rapporto tra il fenomeno e i cambiamenti socio-economici del territorio e della struttura familiare .

“Oggi i ragazzi vivono sulle sabbie mobili perché sono venuti a mancare quei riferimenti certi, necessari per superare le difficoltà che la vita a ciascuno riserva – ha detto Vincenzo Giuliano, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Basilicata – Occorre riappropriarsi del ruolo genitoriale e non scaricare sui figli le proprie deficienze. La famiglia, nonostante sia continuamente messa in crisi, costituisce il luogo primario più importante per lo sviluppo dell’individuo.