Proprio in questi giorni, si sta parlando ancora della morte dello studente liceale, precipitato il 15 ottobre dalla finestra dell’hotel in cui risiedeva, durante una gita scolastica all’Expo di Milano (per pudore e rispetto della famiglia, non ne riportiamo il nome).
Dalle ultimissime indagini, si sta concretizzando l’ipotesi che il ragazzo abbia perso l’equilibrio, mentre cercava di riprendersi respirando aria fresca alla finestra, dopo una notte trascorsa a bere alcolici e fumare spinelli.
Questa tragica vicenda ci dà l’opportunità di segnalare quanto il consumo di sostanze alcoliche diventi pericoloso, se abbinato all’assunzione di stupefacenti. Negli adolescenti, poi, il pericolo è ancora maggiore, perché il funzionamento dell’enzima che permette di metabolizzare l’alcol non ha ancora raggiunto la piena maturità.
Purtroppo – il dato è allarmante – il consumo di alcolici e sostanze stupefacenti è aumentato fra la popolazione di età compresa fra i 15 e i 34 anni. Basta dare uno sguardo alle statistiche: se nel 2011 sono state oltre 1,5 milioni le persone che hanno assunto droghe, nel 2014 siamo arrivati a 3,5 milioni, cioè l’8,7 della popolazione ( Fonte: Ipsad, Italian population survey on alcohol and other drugs).
Come nostro consueto, vogliamo sottolineare l’importanza dell’educazione, ancora troppo timida su questi temi. Scuola, famiglia e sport dovrebbero farsi carico di educare i giovani al consumo responsabile di alcol e prevenire il consumo di sostanze stupefacenti, attraverso la divulgazione degli effetti fisici e sociali, che ne conseguono.