Abuso di alcol tra i giovani, quasi la metà dei 15enni beve una volta a settimana
Latina – Un accordo fra Asl e associazione Barmen italiani è stato siglato per portare avanti strategie di contrasto al consumo
è stato siglato per portare avanti strategie di contrasto al consumoUn accordo fra Asl e associazione Barmen italiani è stato siglato per portare avanti strategie di contrasto al consumo di alcol. In provincia di Latina aumenta la soglia di consumo e di conseguenza le preoccupazioni per la salute. I Registri di Sorveglianza della Popolazione segnalano che circa il 40% dei 15enni pontini consuma alcolici almeno una volta a settimana, che l’11% della popolazione adulta (18-69 anni) ha un consumo di alcol a rischio e che, tra questi, il 16% ha dichiarato di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol negli ultimi 30 giorni. Tra i soggetti a rischio i cosiddetti consumatori fuori pasto e/o consumatori binge, ovvero uomini che bevono 5 o più tra bicchieri di vino, bicchierini di liquore, lattine di birra. Per le donne si intendono 4 di queste quantità. Il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Latina ha tra i suoi obiettivi la promozione di stili di vita corretti nella popolazione. Per raggiungere tale obiettivo, dal 2005, monitora in continuo lo stato di salute e gli stili di vita della popolazione con la Sorveglianza Passi (18-69 anni) e la Sorveglianza Passi d’Argento (64 anni e più). Da un’indagine condotta proprio dal Dipartimento è risultato che il 51 % degli intervistati dichiara di essere bevitore, ossia di aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno un’unità di bevanda alcolica. Il consumo di alcol è più diffuso tra gli uomini, nelle fasce di età più giovani e nelle persone con alto livello di istruzione e nessuna difficoltà economica. Il consumo di alcol a maggior rischio è associato in maniera statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, senza un particolare gradiente socioeconomico. Nella Regione Lazio la percentuale di bevitori a maggior rischio è del 14%, mentre nel Pool delle Asl la percentuale è del 17%. L’alcol è ritenuto uno dei quattro fattori di rischio evitabili per le principali malattie croniche non trasmissibili. L’Oms (organizzazione mondiale della sanità) sottolinea l’importanza di un approccio multisettoriale e globale al problema, raccomandando il coinvolgimento di tutti i possibili interlocutori istituzionali e non per la messa a punto di strategie ampiamente condivise. Il protocollo d’intesa siglato fra l’Asl di Latina ed i barmen è volto a promuovere e diffondere iniziative di prevenzione del consumo di alcol, per facilitare le conoscenze del bere responsabile e i rischi da alcol-correlato. In particolare il Dipartimento di Prevenzione si impegna a partecipare ai corsi formativi per i Barmen, mentre l’A.B.I. si impegna ad applicare la prevenzione della cultura del bere responsabile, a sperimentare cocktail analcolici e/o slow-alcol, nonché alcune proposte alternative al drink alcolico anche mediante l’utilizzo di prodotti tipici dell’agricoltura locale. Tra gli obiettivi, innanzitutto prevenire gli incidenti stradali, quindi aumentare la consapevolezza e la responsabilizzazione degli addetti alla vendita e somministrazione, in merito a norme che regolamentano la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Di conseguenza viene vista come necessaria la realizzazione di interventi formativi e informativi, aventi lo scopo di aumentare la percezione del rischio legato al consumo di alcol. – aumenta la soglia di consumo e di conseguenza le preoccupazioni per la salute. I Registri di Sorveglianza della Popolazione segnalano che circa il 40% dei 15enni pontini consuma alcolici almeno una volta a settimana, che l’11% della popolazione adulta (18-69 anni) ha un consumo di alcol a rischio e che, tra questi, il 16% ha dichiarato di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol negli ultimi 30 giorni. Tra i soggetti a rischio i cosiddetti consumatori fuori pasto e/o consumatori binge, ovvero uomini che bevono 5 o più tra bicchieri di vino, bicchierini di liquore, lattine di birra. Per le donne si intendono 4 di queste quantità. Il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Latina ha tra i suoi obiettivi la promozione di stili di vita corretti nella popolazione. Per raggiungere tale obiettivo, dal 2005, monitora in continuo lo stato di salute e gli stili di vita della popolazione con la Sorveglianza Passi (18-69 anni) e la Sorveglianza Passi d’Argento (64 anni e più). Da un’indagine condotta proprio dal Dipartimento è risultato che il 51 % degli intervistati dichiara di essere bevitore, ossia di aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno un’unità di bevanda alcolica. Il consumo di alcol è più diffuso tra gli uomini, nelle fasce di età più giovani e nelle persone con alto livello di istruzione e nessuna difficoltà economica. Il consumo di alcol a maggior rischio è associato in maniera statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, senza un particolare gradiente socioeconomico. Nella Regione Lazio la percentuale di bevitori a maggior rischio è del 14%, mentre nel Pool delle Asl la percentuale è del 17%. L’alcol è ritenuto uno dei quattro fattori di rischio evitabili per le principali malattie croniche non trasmissibili. L’Oms (organizzazione mondiale della sanità) sottolinea l’importanza di un approccio multisettoriale e globale al problema, raccomandando il coinvolgimento di tutti i possibili interlocutori istituzionali e non per la messa a punto di strategie ampiamente condivise. Il protocollo d’intesa siglato fra l’Asl di Latina ed i barmen è volto a promuovere e diffondere iniziative di prevenzione del consumo di alcol, per facilitare le conoscenze del bere responsabile e i rischi da alcol-correlato. In particolare il Dipartimento di Prevenzione si impegna a partecipare ai corsi formativi per i Barmen, mentre l’A.B.I. si impegna ad applicare la prevenzione della cultura del bere responsabile, a sperimentare cocktail analcolici e/o slow-alcol, nonché alcune proposte alternative al drink alcolico anche mediante l’utilizzo di prodotti tipici dell’agricoltura locale. Tra gli obiettivi, innanzitutto prevenire gli incidenti stradali, quindi aumentare la consapevolezza e la responsabilizzazione degli addetti alla vendita e somministrazione, in merito a norme che regolamentano la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Di conseguenza viene vista come necessaria la realizzazione di interventi formativi e informativi, aventi lo scopo di aumentare la percezione del rischio legato al consumo di alcol.