Dati preoccupanti da parte dell’Istituto superiore di sanità: i ragazzi fra i 16 e i 17 anni sono tra le categorie più a rischio per alcol dipendenza.

n Italia diminuiscono gli astemi e crescono i consumatori abituali di alcol: otto milioni e 600 mila quelli a rischio di alcol dipendenza, 68 mila le persone prese in carico dai servizi di cura, 4.575 gli incidenti stradali causati dall’uso di alcolici. Nel 2017 la prevalenza dei consumatori a rischio è stata del 23,6% per gli uomini e dell’8,8% per le donne, per un totale di oltre 8.600.000 persone, 6.100.000 maschi e 2.500.000 femmine. Sono i dati dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

Minorenni a rischio
Circa 700.000 minorenni, che non dovrebbero neppure poter accedere alle bevande alcoliche, sono consumatori a rischio per patologie e problematiche da alcoò dipendenza. Nella fascia dei giovani, a differenza degli adulti, non esiste quasi differenza numerica tra maschi e femmine (un ragazzo su cinque e una ragazza su sei). La bevanda alcolica maggiormente consumata è il vino (48,1%), seguito dalla birra (27,1%), dai superalcolici (10,3%) e dagli aperitivi, amari e digestivi (5,5%). Non si arresta la tendenza al bere sino a ubriacarsi, con circa 4 milioni di binge drinker in aumento tra i giovani, e sono stati registrati oltre 39mila accessi in Pronto soccorso per intossicazione etilica. I dati disponibili più recenti sui decessi totalmente attribuibili all’alcol si riferiscono al 2015, anno in cui in Italia sono stati registrati 1.240 decessi, di cui 1016 (81,9%) uomini e 224 donne (18,1%). Le due patologie che causano il numero maggiore di morti per entrambi i sessi sono le epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol.

I ragazzi sono una categoria molto vulnerabile
I giovani rappresentano un target di popolazione estremamente vulnerabile al consumo di alcol che risulta, per minori, adolescenti e giovani adulti, la prima causa di mortalità, morbilità e disabilità (incidenti stradali, tumori, cirrosi epatica e malattie cardiovascolari). Diminuiti gli alcoldipendenti in carico ai servizi, sono circa 68mila (il 27% composto da nuovi utenti), poco meno del 10% dei 690mila consumatori che hanno già un danno da alcol che richiederebbe un trattamento, perché non vengono intercettati dalle strutture e dal personale del Servizio sanitario nazionale, in sofferenza per il forte aumento complessivo delle dipendenze.