Spaghetti, mandolino e … bestemmie. La nostra fama vola all’estero
Il calcio continua a dare il cattivo esempio. Stavolta è toccato all'”ingenuo” neo-portiere della Roma, Alisson Becker, di nazionalità brasiliana.
Becker, prima di partire per la Capitale, ha concesso un’intervista nel suo paese. L’intervistatore gli ha chiesto se conosceva qualche parolaccia in italiano e lui ha esordito con un bel “Vaffa …”. Poi ha spiegato anche l’esistenza delle bestemmie, che a lui per fortuna non piacciono. – Vaffa… è buono – dice – poi c’è anche quest’altra cosa che offende santi e Dio: porco ….
Speriamo che a Roma qualcuno spieghi a Becker che la bestemmia è la peggiore imprecazione della nostra lingua.
In realtà, non è stato il giovane portiere brasiliano a fare una pessima figura, ma noi italiani! Dovremmo vergognarci della popolarità che il nostro costume di bestemmiare riscontra anche all’estero.
Finché ci associano agli spaghetti, al mandolino e a “Oh sole mio” va bene, ma che comincino ad associarci anche alle nostre colorite bestemmie è davvero sconfortante.
Sforziamoci di usare la nostra meravigliosa lingua im modo elegante e pulito. Basta bestemmie! S. B.