Luglio 2015. In Islanda il parlamento approvava la legge presentata dal libertario Partito del Pirati: l’abolizione del reato di blasfemia.
In Islanda esisteva una legge del 1940 che prevedeva anche la reclusione per questo reato. La Chiesa cattolica e la Chiesa pentecostale si erano opposte al provvedimento, sostendo che ciò metteva a rischio l’identità dei credenti. La Chiesa luterana si era invece dichiarata favorevole, sostenendo che una legge di uno stato democratico non poteva limitare la libertà d’espressione dei cittadini.
Diatribe a parte, siamo convinti che non basti una legge ad educare un popolo o ad eliminare un malcostume. Alla legge spesso obbediamo per timore della pena, non per la condivisione degli obblighi che impone.
Prima di obbedire alla legge dello stato, obbediamo alla legge morale che è in noi, la quale ricorda a tutti – sia buoni che cattivi – che la bestemmia è un oltraggio nei confronti degli altri, prima di essere oltraggio nei confronti di Dio.