Alcol, un ragazzo su cinque è a rischio
I numeri da brivido nel Fermano contenuti nel rapporto ministeriale. Tra i ventenni la percentuale si dilata fino al 36%
Il consumo di alcol è considerato una vera e proprio piaga della società, e anche il Fermano non esula da questo fenomeno che, secondo i dati del ministero della Salute, è in continua crescita anche tra i giovani.
Nel 2024 i residenti nella provincia di Fermo di età superiore a undici anni – il 21,2% degli uomini e il 9,1% delle donne – hanno bevuto quantità di alcol tali da mettere in pericolo la propria salute.
I consumatori a rischio sono aumentati, in particolare gli uomini. La fascia della popolazione in cui è stata registrata la più elevata frequenza di consumatori a rischio risulta essere quella dei minori, 16enni e 17enni, di entrambi i sessi – il 38,6% dei maschi e il 36,8% delle femmine – seguita dagli anziani maschi ultra sessantacinquenni: il 32,4% dei 65-74enni e il 30,2% degli ultra settantacinquenni.
Purtroppo il bere con il preciso oobiettivo di ubriacarsi rientra nella cultura delle happy hour, contesto in cui il consumo fuori pasto è già di per sé più dannoso per la salute, in particolare per donne, minori, giovani.
La Relazione al Parlamento riporta che, nel 2024, si sono stati registrati centodue accessi al pronto soccorso. Come già per gli anni precedenti, il 10,4% di tutti i ricorsi al Pronto soccorso riguarda minorenni. Per quanto riguarda i consumatori dannosi di bevande alcoliche nel Fermano, cioè coloro che hanno consumato alcolici secondo modalità che determinano un danno all’organismo, i maschi sono quasi il doppio delle femmine. Si tratta di dati i quali, secondo gli esperti, richiederebbero la necessità urgente di intercettazione precoce e cura; tuttavia programmi del genere risultano al giorno d’oggi a dir poco carenti.
Sebbene il consumo di quantità dannose di alcolici identifichi clinicamente un cosiddetto disturbo da uso di alcol, che richeiderebbe una necessità di trattamento assimilabile all’alcoldipendenza, nel 2024 risulta che addirittura il 91,8% dei consumatori dannosi – cioè la quasi totalità – non è stato intercettato, e non ha avuto accesso ad alcuna forma, se pur urgente, di intervento.
Percentuali altissime, che evidenziano l’entità del paradosso che circonda il consumo di alcol e la cultura dell’happy hour, estremamente diffusi e alla luce del sole, eppure gravati da effetti collaterali che invece si consumano prevalentemente lontano dai riflettori.