Tumori, più casi al colon tra i giovani anche a causa di obesità e alcol
In Europa diminuiscono i tassi di mortalità oncologica: dal 1988 a oggi sono state evitate oltre 6 milioni di morti. Ma, soprattutto nel Regno Unito, c’è una controtendenza: nei giovani adulti aumentano i decessi per il cancro del colon-retto a causa degli stili di vita. I risultati di uno studio internazionale coordinato da ricercatori italiani.
L’allarme è suonato ormai da qualche anno: aumentano i casi di tumore del colon retto fra persone più giovani di quanto finora registrato. Ora una ricerca condotta da un gruppo internazionale di ricercatori, guidati da Carlo La Vecchia, docente di Statistica Medica ed Epidemiologia presso l’Università Statale di Milano, e sostenuto dalla Fondazione Airc, aggiunge un tassello ancora più preoccupante: tra i giovani adulti di 25-49 anni l’aumento riguarda anche la mortalità, soprattutto nel Regno Unito. Lo studio, pubblicato su Annals of Oncology, riporta infatti le previsioni dei tassi di mortalità per tutti i tumori nell’Unione Europea e nel Regno Unito per il 2024. La crescita conferma una tendenza già rilevata e che potrebbe dipendere – sostengono gli studiosi – da fattori di rischio quali sovrappeso, obesità e alcol.
Numeri allarmanti
Nel 2024, prevede lo studio, nel Regno Unito si registrerà un aumento del 26% rispetto al 2018 della mortalità per cancro al colon retto negli uomini e di quasi del 39% nelle donne. Si stimano aumenti anche in alcuni paesi della UE, compresa l’Italia.
Accanto a questi dati c’è anche una buona notizia: se si guarda a tutta la popolazione in generale (e non ai soli giovani) la mortalità prevista per questo tipo di tumore risulta, complessivamente, in calo in tutta Europa. “Queste tendenze complessivamente favorevoli possono essere spiegate dal miglioramento delle diagnosi e del trattamento del tumore al colon-retto. I tassi di mortalità tendono a diminuire nei Paesi con un migliore accesso ai programmi di screening e diagnosi precoce. Tuttavia l’aumento della mortalità tra i giovani è preoccupante”, ha commentato La Vecchia.
Le cause
“I fattori chiave che contribuiscono all’aumento dei tassi di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani includono il sovrappeso, l’obesità e le condizioni di salute correlate, come alti livelli di glucosio nel sangue o il diabete”, ha proseguito l’epidemiologo. L’aumento del consumo di superalcolici nell’Europa centrale e settentrionale e nel Regno Unito e la riduzione dell’attività fisica costituiscono ulteriori fattori di rischio. Il consumo di alcol, in particolare, è stato associato al tumore al colon-retto a insorgenza precoce e, infatti, nei Paesi in cui è stata riportata una riduzione del consumo di alcol (ad esempio Francia e Italia), non si è registrato un aumento marcato dei tassi di mortalità per questo tumore. Rispetto ai più anziani, il cancro al colon-retto diagnosticato nei giovani adulti, inoltre, tende a essere più aggressivo e con tassi di sopravvivenza più bassi.
Abbassare l’età dello screening
Secondo La Vecchia, alla luce di queste evidenze “sarebbe importante considerare l’adozione di politiche che promuovano l’aumento dell’attività fisica, la riduzione del numero di individui in sovrappeso o obesi e la limitazione del consumo di alcol. Inoltre, in termini di diagnosi precoce, si dovrebbe valutare anche l’estensione dello screening per il tumore al colon-retto, avviando la campagna a partire dai 45 anni”. I programmi di screening variano in Europa, ma il crescente aumento dell’incidenza tra i giovani adulti negli Stati Uniti ha già spinto la US Preventive Service Task Force a raccomandare la riduzione dell’età di inizio dello screening proprio a 45 anni.
L’andamento della mortalità per tutti i tumori
I ricercatori hanno stimato un calo generale della mortalità per tumore, più marcato nella popolazione maschile. Tuttavia, a causa dell’invecchiamento della popolazione, nell’UE si prevede un aumento del numero assoluto di decessi. I ricercatori hanno inoltre calcolato il numero di morti per tumore evitati nel periodo compreso tra il 1989 e il 2024, ipotizzando che i tassi rimanessero costanti rispetto ai livelli del 1988. Ebbene, grazie a diagnosi precoce e cure sono stati evitati 6.183.000 decessi nell’UE e 1.325.000 nel Regno Unito.
Tumore del polmone: nessuna riduzione di mortalità nelle donne
Sebbene si registri un andamento favorevole negli uomini, il tumore al polmone è caratterizzato dai tassi più elevati di mortalità per entrambi i sessi, sia nell’Unione Europea che nel Regno Unito. Per il 2024 i ricercatori stimano che tali tassi in UE si abbasseranno del 15% negli uomini, mentre non si prevede alcuna riduzione nelle donne. Nel Regno Unito, invece, si registra una riduzione in entrambi i sessi.
Tumore della mammella
Gli andamenti di mortalità per tumore alla mammella continuano a essere favorevoli nell’EU e nel Regno Unito. Nel 2024 si prevede una diminuzione del 6% nell’UE e dell’11% nel Regno Unito, passando da 15 a 13 per 100.000 donne.”I progressi nella diagnosi del tumore alla mammella hanno un ruolo fondamentale nel sostanziale calo dei tassi di mortalità, ma i progressi nei trattamenti e nella gestione della malattia sono le ragioni principali dell’aumento del numero di persone che sopravvivono”, ha commentato Eva Negri, docente di Epidemiologia Ambientale e Medicina del Lavoro al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e co-leader della ricerca.
Tumore del pancreas
Il tumore al pancreas, molto difficile sia da individuare che da trattare con successo, è l’unico tumore per il quale non si prevede un andamento favorevole nella mortalità nell’Unione Europea per entrambi i sessi. Rappresenta un po’ più del 3% delle nuove diagnosi di tumore in Europa, ma è la quarta causa di morte per tumore (7% dei decessi per cancro). Si prevede che i tassi di mortalità nell’UE aumenteranno dell’1,6% negli uomini e del 4% nelle donne. Le tendenze sono migliori nel Regno Unito, dove si stima un calo del 7% negli uomini e del 2% nelle donne. “Il fumo è il principale fattore di rischio per il cancro al pancreas, ma spiega solo in parte l’aumento dei tassi di mortalità. Anche il sovrappeso, l’obesità, il diabete come anche l’eccessivo consumo di alcolici possono avere un ruolo importante”, ha aggiunto Eva Negri.
“Queste previsioni sottolineano l’importanza di controllare e, in ultima analisi, di eliminare il consumo di tabacco – commenta La Vecchia – . Il tabacco rimane responsabile del 25% di tutti i decessi per tumore tra gli uomini e del 15% tra le donne nell’Unione Europea. Non solo è il principale fattore di rischio per i decessi per tumore ai polmoni, ma anche per altri tipi di tumore, tra cui quello al pancreas. Un ulteriore problema è rappresentato dall’aumento del consumo di superalcolici nell’Europa centrale e settentrionale”.
Colmare il divario fra i Paesi dell’Unione
Le previsioni evidenziano anche l’importanza di colmare i divari tra i Paesi Europei per quanto riguarda i programmi di diagnosi e trattamento del tumore, scrivono infine i ricercatori: i tassi di mortalità continuano a essere più elevati in Polonia e in altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, e ciò è dovuto in parte all’inadeguatezza dei programmi di screening per individuare tumori come quello alla mammella, al collo dell’utero e al colon-retto, nonché alla mancanza di accesso alle terapie più moderne.