Lo sballo dei ragazzini milanesi, tanto alcol ma anche droghe sconosciute: dalla Spice al Fentanil, ecco tutti i veleni

Il direttore del Pronto soccorso del San Paolo: in alcuni casi ricorriamo al centro antiveleni di Pavia per capire cosa abbiano assunto.

Milano, 18 agosto 2023 – Tanto ma tanto alcol anche a 15 anni, poi droghe tradizionali come cocaina e anfetamina ma anche sostanze nuove praticamente sconosciute anche ai medici iper preparati del pronto soccorso di un grande ospedale come il San Paolo di Milano.

E’ questo il menù dello sballo dei ragazzi della movida milanese per 9 mesi concentrato nei weekend ma durante l’estate spalmato lungo la settimana. Droghe nuove o seminuove tanto potenti da rendere inadeguato l’uso dei farmaci classici in caso di overdose da cocaina. Un fenomeno in continua crescita negli anni anche se in questa estate 2023 il fenomeno sembra essersi stabilizzato.

Un decennio orsono don Mazzi spiegava parlando della sua Exodus: “ci arrivano in comunità ragazzi che hanno fatto uso e abuso di droghe chimiche con formule diverse e sconosciute che hanno effetti retroattivi su corpo e mente non prevedibili e diverse da caso a caso. Nulla di simile ai tempi dell’eroina quando lo standard era lo stesso e le modalità di intervento abbastanza standard”. In questi dieci anni il fenomeno si è allargato diventando quasi normalità.

A scattare a fotografia delle sballo dei giovani milanese, dall’osservatorio dell’ospedale San Paolo, è il dottor Livio Colombo, responsabile del pronto soccorso. “Come in tutti i Ps abbiamo un aumento progressivo di casi di sostanze che possiamo definire nuove: cannabinoidi sintetici come Spice e molti altri, pastiglie e tutta la serie di derivati delle anfetamine che sono sul mercato già da diverso tempo e girano molto nei rave party e in momenti di aggregazione così”.

Il quadro

“C’è sicuramente una riduzione dell’età media nell’uso di sostanze ricreative, oltre all’alcol che purtroppo sta aumentando anche nella popolazione giovanissima. E poi c’è il ventaglio delle sostanze nuove”.

L’alcol

“E’ l’alcol – conferma Colombo – una costante nelle cause di arrivo in pronto soccorso. E c’è anche qui una riduzione progressiva dell’età che sta emergendo da un po’ di tempo. Vediamo appunto 15-16enni che arrivano pieni di alcol, vomitano, sono in condizioni di riduzione della coscienza. Non è piacevole. Anche con i colleghi della Pediatria abbiamo assistito e stiamo assistendo a un utilizzo un po’ più precoce dell’alcol a livello ricreativo. Alcol, che chiaramente nei ragazzi più giovani è molto meno tollerato”.

Droghe sconosciute

“A volte ci dicono i nomi delle droghe assunte e onestamente non li abbiamo mai sentiti, serve andare a cercare informazioni”, riporta l’esperto. “In generale c’è una tendenza all‘aumento della frequenza di questi casi nei weekend, anche se nel periodo estivo tutti i giorni diventano abbastanza simili, dal momento che non c’è scuola” o le attività quotidiane di routine.

Nuovi test

Quanto alle nuove droghe, “sono anche sostanze in giro magari da un po’ di anni, però sono quelle che difficilmente si riescono a riconoscere con i test abituali. Proprio per questo ci sono dei test di laboratorio standard che noi abbiamo cercato di implementare perché non erano più al passo coi tempi. Già da due anni abbiamo un pacchetto più aggiornato, ma neanche questo basta – ammette Colombo -. Quindi siamo in contatto con il Centro antiveleni di Pavia che è un riferimento nazionale sulla ricerca delle sostanze nuove e collaboriamo con loro per i casi più delicati e più difficili in termini di diagnosi. Mandiamo loro i campioni mentre gestiamo il paziente”.

Farmaci psichiatrici

Fra le sostanze assunte dai ragazzi ci sono anche una serie di farmaci per “terapie croniche che vengono assunte per esempio a livello di pazienti psichiatrici in modalità di abuso, e allo stesso modo rileviamo a volte anche situazioni di abuso di analgesici (come gli oppioidi, ndr), che spinge molto purtroppo – evidenzia Colombo – Certo, qui è un fenomeno diffuso molto meno rispetto agli Stati Uniti, dove ci sono state tante situazioni di danni e overdose, e dove anche il Fentanil è un grosso problema. Ma dato che gli Stati Uniti hanno sempre fatto scuola da questo punto di vista, dobbiamo essere pronti a intercettare anche numeri più elevati nei prossimi anni, un eccesso di questi abusi”.

L’antitodo inefficace

Tra l’altro, conclude lo specialista, “noi siamo abituati alla tossicità dell’eroina per la quale c’è un antidoto che si fa al paziente” in overdose, “posto che lo si trovi vivo”. Ma, “con questi derivati più recenti, tipo il Fentanil, il problema invece è che c’è bisogno di una quantità molto, molto più alta di antidoto, perché è una droga molto più concentrata e la quantità di antidoto che si usava per contrastare l’eroina non basta più. Insomma, cambia la clinica, cambiano le molecole e cambiano i trattamenti che si devono fare.