Dal progetto «Safe driver», che sensibilizza all’uscita dei locali, al codice etico per la somministrazione di bevande alcoliche. «Si sta facendo tanto, ma tanto c’è ancora da fare», è il commento dell’Ats di Bergamo sul tema giovani e alcol. L’inchiesta del Corriere Bergamo ha svelato la facilità d’accesso ai cocktail alcolici nei pub e nelle discoteche da parte dei minorenni. «La somministrazione di alcolici ai minori è spesso praticata dai locali — continua l’Ats —. Oltre a essere illegale, è deleteria: incentiva comportamenti di abuso, banalizzando i rischi di un consumo precoce. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come l’organismo di un minorenne non sia in grado di metabolizzare l’alcol, esposto a rischio per il sistema nervoso. C’è anche una correlazione con l’assunzione di stupefacenti».

Sono diverse le iniziative di prevenzione sul territorio, nelle scuole, in collaborazione con altri enti e con i locali. Da anni è attivo il progetto Safe driver, coordinato da operatori del Serd di Bergamo. Nel 2018 sono stati 35 gli interventi realizzati, con la distribuzione di 1600 etilometri, oltre a materiale per sensibilizzare: 2.460 le persone raggiunte per sensibilizzare sui rischi della guida in stato d’ebbrezza. Il 19 luglio scorso, con la partecipazione del Comune, è stata organizzata una serata «alcol free» fra i locali della movida: prezzi calmierati sugli analcolici preparati dagli studenti degli istituti alberghieri, coinvolti nel programma Giovani spiriti. Con Ascom e Confesercenti, Ats ha redatto un codice etico per la somministrazione di alcolici nei bar e durante le feste estive. «I gestori dei locali, che devono comprendere l’importanza del proprio ruolo nel favorire comportamenti di tutela della salute tra i loro frequentatori».