Alcol, droga, gioco: un bolognese su 100 lotta contro la dipendenza
Cresce il numero delle persone che tornano a fare uso di polvere bianca. E sono sempre di più i giovani che finiscono all’ospedale per aver bevuto troppo.
Aumentano le persone al pronto soccorso per l’abuso di droghe. Crescono i pazienti che chiedono aiuto per la cocaina: ne erano usciti ma ci sono ricascati. Tanti senza fissa dimora hanno bisogno del metadone. E più ragazzini s’intossicano con l’alcol, “un campanello d’allarme” secondo gli esperti. Ma ci sono anche buone notizie: sono in calo gli utenti seguiti dai Sert e crollano i morti per overdose, oltre alla diminuzione dei giocatori d’azzardo patologici.
Luci e ombre. Come sempre quando si parla di dipendenze. Droga, alcol, gioco: un bolognese su cento, secondo le statistiche, ha almeno uno di questi problemi.
“Il fenomeno dell’uso, dell’abuso e della dipendenza riguarda tutte le classi sociali e tutti i contesti culturali. Dai giovani ai professionisti in carriera fino alla marginalità. In mezzo c’è di tutto”, dice Angelo Fioritti, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Ausl. Il “tutto”, ieri, è stato fotografato da un altro esperto in materia, Raimondo Pavarin, direttore dell’Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze.
Più ingressi in pronto soccorso
I dati complessivi confrontano il 2020 col 2019, ma nel nuovo rapporto presentato ieri c’è uno spaccato pure su quest’anno. Che segnala, per esempio, come siano aumentate le persone seguite dai Sert per la cocaina e c’è un piccolo balzo in avanti degli ingressi in pronto soccorso: sia a causa della polvere bianca (da 283 a 323) sia dell’eroina (da 83 a 85).
Fenomeno cocaina
Sono cresciuti del 10% gli utenti seguiti dal Sert per la coca (sono 623), sostanza protagonista di diverse inchieste di polizia e carabinieri (tra le più recenti, Villa Inferno). “Si tratta di una grossa quota di persone con consumo problematico che ha deciso di tornare dai nostri servizi”, dice Pavarin. Perché? “È nella natura del disturbo”, dice Claudio Comaschi, direttore dei Sert di Bologna. La percentuale di “recidiva”, infatti, è alta. C’è chi pensa di gestire il problema da solo, ma poi non ce la fa. Un altro dato però impressiona: “Per ogni consumatore di cocaina che arriva da noi, ce ne sono almeno altri sei che non vediamo”. Sono quelli che pensano di farcela. Ed è una stima al ribasso.
I senza fissa dimora
Il fenomeno della dipendenza colpisce in maniera visibile le fasce più marginali della società. Le persone senza fissa dimora schiave degli oppioidi sono passate, dal 2019 al 2020, dal 7 all’11,7%. Chiedono aiuto alle unità mobili dell’Ausl che lavorano sulla strada per intercettarle. Raffaele Campalastri, responsabile del Programma integrato dipendenze patologiche dell’Ausl, dice: “I fattori sono diversi. Prima di tutto, un impoverimento generale che porta parecchie persone a ritrovarsi senza dimora. Nel 2020 forse il Covid ha fatto esplodere situazioni in bilico. C’è una domanda importante di pazienti senza dimora che usano sostanze e che senza il nostro servizio non saprebbero come affrontare il problema”. Molti pazienti, inoltre, sono intercettati in carcere.
Giovani e alcol
Poi c’è l’alcol. Per Pavarin è un “campanello d’allarme” il fatto che siano aumentati del due per mille i ragazzi con problemi di alcol intercettati dai servizi sanitari. I numeri, in assoluto, non sono alti. Ma vanno monitorati. Nel 2020 trenta nuovi giovani dai 12 ai 17 anni sono arrivati in pronto soccorso per aver bevuto troppo. Intossicazioni alcoliche acute. L’età media era di 15,5 anni. Sei volte su dieci si trattava di maschi. “In una situazione in cui tutto cala, bisogna stare attenti”, conclude Pavarin.
Crollano i decessi
“Tutto cala”. A partire dai decessi. Nel 2020 i morti per overdose sono stati 10, l’anno prima 23. Nei primi otto mesi di quest’anno sono stati 5. Oggi i Sert seguono poco meno di 3.500 persone: uno zoccolo duro di duemila utenti, gli altri 1.500 che entrano ed escono. La buona notizia è che nel 2020 le persone con dipendenze seguite dai servizi sono complessivamente diminuite (a parte la cocaina): gli eroinomani sono passati da 2.110 a 2.038, gli utenti seguiti per cannabis da 613 a 567. Calano, nel complesso, gli utenti seguiti per alcol (300 in meno) e per il gioco.