Ancora troppe bestemmie nel calcio minore: “Ogni turno una squalifica”
Gli effetti delle nuove normative anti violenza non cancellano la maleducazione
Il pugno di ferro, a livello normativo, è contro le violenze nei confronti degli arbitri di calcio. Ma in un’isola felice come Vercelli, oggi il pugno nello stomaco arriva da un altro dato: ogni settimana il giudice sportivo esamina una squalifica per bestemmia. Che poi anche questa è violenza. La Figc, d’intesa con i vertici dell’Aia (associazione italiana arbitri di calcio), ha da poco deliberato l’introduzione dell’articolo 11 bis «Responsabilità per condotte violente nei confronti degli ufficiali di gara» modificando l’articolo 19 del Codice di Giustizia Sportiva. Il giro di vite naturalmente riguarderà anche gli incontri dilettantistici (specialmente giovanili, spesse volte teatro di risse) nella nostra provincia. I calciatori e i tecnici che aggrediscono l’arbitro verranno puniti con la sanzione minima di un anno di squalifica. Gli anni salgono a due se la lesione personale è attestata con referto medico rilasciato dall’ospedale.
Francesco Bolco è alla guida della sezione Aia provinciale da 6 anni: il suo mandato scadrà a maggio 2020. «Vercelli per fortuna è un’isola felice, per così dire. Basti pensare che negli ultimi anni si è registrato un solo caso di violenza: si trattava di un match giovanile disputato a Pontestura in cui il direttore di gara subì un’aggressione con referto ospedaliero. Da quando sono io presidente di sezione non ricordo casi particolarmente gravi, ma su scala nazionale purtroppo si assiste ancora a troppi episodi incresciosi. Auguriamoci quindi di proseguire sui binari della correttezza e del rispetto delle regole».