Il benessere è legato al tenore di vita o al reddito? Si fa presto a rispondere di sì, ma la realtà della vita smentisce questa domanda a bruciapelo.
Una delle zone italiane in cui si vive meglio è la Valtellina, che gode di un’elevatissima qualità della vita: la provincia di Sondrio si classifica sempre ai primissimi posti in Italia. Ma la Valtellina ha un altro primato, molto meno lieto: il consumo giovanile di alcol è il più alto della Lombardia e fra i più alti d’Italia. Qui, almeno il 73% dei giovani fa binge drinking più di 4 volte al mese. Il binge drinking è l’abbuffata alcolica, che consiste nel bere grandi quantità di alcolici in poco tempo, per ubriacarsi rapidamente.
Il dito va puntato contro gli alcolici a basso prezzo e basso contenuto di alcol, che sono perfetti per istradare i ragazzi all’abuso. La birra è la bevanda alcolica più consumata, in virtù della sua facile reperibilità, del basso prezzo e della forte valenza socio-culturale. Si comincia a bere a 13-14 anni la birra, per aumentare lentamente la gradazione.
Accanto alla birra destano anche preoccupazione gli alcolpops, ovvero le bevande dolci gassate, leggermente alcoliche. Negli ultimi anni sono passate di moda, ma alcune grandi multinazionali della birra, hanno lanciato sul mercato bevande aromatizzate a bassa gradazione alcolica, per catturare i consumi dei giovani e giovanissimi. Ecco che sono comparse la birra al limone, la birra quasi analcolica, il birra & soda, etc.
Istituzioni ed associazioni debbono combattere la diffusione di questo tipo di bevande, come combattono la diffusione dei tabacchi, perché i giovani sono i consumatori ancora vergini che le multinazionali dell’alcol cercano di sedurre con tutti i mezzi. Noi non dobbiamo permettere che cadano nelle loro grinfie.
Il rimedio, tuttavia, non sta nel costruire una società più proibizionista: va bene aumentarei controlli, va bene aumentare le restrizioni, ma non basta. Non tappiamoci gli occhi, affermando che basti una maggiore severità normativa per eliminare il problema!
Noi adulti dobbiamo fare un esame di coscienza. Dobbiamo domandarci perché i ragazzi bevono. Come mai nella provincia più benestante d’Italia, così tanti giovani si rivolgono all’alcol? Quale vuoto cercano di colmare? Cos’è che il benessere economico non può dare? Dove stiamo sbagliando?
Nel nostro modo di vivere, serpeggia un male nero, di cui noi adulti non vogliamo sapere il nome e che i giovani sperano di fuggire, trasformandosi in una schiera di alienati mangiatori di loto. S. B.