ROVIGO. RED ROOM: IDEA GENIALE DI DUE GIOVANI INTRAPRENDENTI. EVENTI SENZA ALCOOL

ROVIGO. Era il 27 Gennaio 2018 quando prese vita un progetto davvero senza precedenti nato dall’idea di Nicholas Gresele e Andrea Mazzetto. Parentesi musicali serali con poche ma precise regole d’oro: divertirsi con the e succhi di frutta e niente maggiorenni.

Se avete più di 20 anni, forse non avete mai sentito parlare di RED ROOM o forse se ne avete sentito parlare, è perchè avete dei figli fra i 13 e i 18 anni.
RED ROOM è il nome di un evento, diventato un format, fatto di feste completamente no alcool, riservate esclusivamente ad un target under, nato da una brillante idea, di due ventenni rodigini, Nicholas Gresele e Andrea Mazzetto. Una ispirazione mentre commentavano le poche opportunità di divertimento sano che la provincia offriva ai giovani ed il consumo sempre più precoce e smisurato di alcool. Successiva dunque la proposta di organizzare una festa in cui fosse vietata proprio la circolazione di bevande alcoliche, con un preciso obiettivo: lanciare il messaggio che divertirsi senza bere è possibile!

Una scelta la loro fatta con una gran dose di coraggio sociale, sfidando la concorrenza che pubblicizzava svaghi più allettanti, visto il gran numero di giovani che risultavano e, risultano tutt’ora, essere dipendenti da alcool.
Ed ecco che in Polesine hanno pensato di ribaltare stereotipi e pregiudizi sui giovani con un favoloso party che contò ben 400 partecipanti. Uno «Student Party» con free bar analcolico organizzato ‘quel’ famoso sabato 27 gennaio da Nicholas Gresele e Andrea Mazzetto e che riscosse un grandissimo successo. L’evento inizialmente doveva essere ospitato nel teatro della parrocchia di Boara Polesine ma vista la grande affluenza, gli organizzatori decisero di affittare una sala della discoteca «Studio 16» di Arquà Polesine.

Nicholas Gresele, uno degli organizzatori, subito spiegò il DNA della formula evento agli innumerevoli giornalisti accorsi data la news:
“Le regole? Niente maggiorenni, genitori inclusi, questo perché i ragazzi possano sentirsi a loro agio. E poi ci sarà un notevole controllo all’entrata dove verranno visionati con attenzione tutti i documenti e lasciato fuori chi, sebbene in possesso di biglietto prevendita, si dovesse presentare in stato alterato”.

Come riportò il blog rovigo.italiani.it attraverso la penna di Federica Boniolo.

La prima serata si rivelò un successo al punto da
pensare di riprendere il tutto durante la stagione invernale, progettando il tutto fin da ottobre 2018. Eventi a dir poco unici che si sono susseguiti tra ottobre e novembre confermando la positività di tali straordinarie occasioni di aggregazione sociale e musicale.

Un progetto che fu accolto favorevolmente anche dal SER.D, Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 5 Polesana, che mise a disposizione un servizio navetta gratuito. Infatti sia all’andata che al ritorno, ai ragazzi era garantito un passaggio da vari comuni dell’alto e del basso Polesine. Una comodità ed una garanzia di sicurezza anche per i genitori, considerato che si parla di un target ancora privo di patente di guida.

Purtroppo il tutto ha subito una battuta d’arresto dovuta ad alcuni problemi con il locale e la proprietà che fino a quel momento li aveva ospitati. Da allora sono dunque fermi con l’organizzazione di altri eventi simili ma attivi nella ricerca di un nuovo locale anche se a Rovigo non è semplice per nulla.

Ritenendo la loro idea di partenza un grande esempio per tanti addetti ai lavori che come loro credono nel potere pulito della musica e della integrità sociale, ecco l’intervista di uno dei ‘padri’ del nuovo ‘modus’ di fare e vivere la musica, Nicholas Gresele, 23 anni, che da sette lavora a contatto con la musica ed i locali. Dapprima è stato pr e capo-pr in locali di Rovigo e Ferrara, poi ha lavorato per un’agenzia di eventi e comunicazione di Milano. Per lui la musica è qualcosa di serio, è cultura.

I: La richiesta di tale eventi c’è tutt’ora? Con amministrazioni comunali avete provato a ripresentare il progetto?

N: Il comune direttamente non si è mai fatto avanti. Abbiamo avuto un’unica approvazione che consisteva in un progetto tra comune e ospedale, dove un busnavetta passava da tutti i comuni limitrofi con un servizio andata e ritorno completamente gratuito e permetteva ai genitori di stare “tranquilli”.

I: Posso chiedere da cosa è nato il tutto? Da una precisa esigenza? Da un fatto accaduto che vi ha portato alla riflessione?

N: Mi permetto di risponderle così. Gira mai nel centro della sua città? Magari con la sua famiglia o anche solamente con amici? Il degrado giovanile è alle porte, nel bene e nel male. È nato tutto quasi per gioco. Non credevamo potesse diventare qualcosa di così grande ma in parte ci siamo riusciti. Per circa un anno siamo stati un punto di riferimento per più di 600/700 giovani tra 14 e i 17 anni di tutta la provincia. Poi si sa, la clientela maggiore andava per i 14/15. I ragazzini di 16/17 e alcuni già a 13/14 vogliono fumare, bere.. fare i grandi!

I: Volete lanciare un appello a chi leggerà questo Articolo?

N: Forse si, i ragazzi vengono definiti il nostro futuro (io stesso ho 23 anni), ma se si prosegue così siamo alla frutta. A partire dalla scuola, sport, famiglia, sono tre cose importantissime nella vita di un adolescente e se andiamo ad analizzare delle VERE statistiche i dati potrebbero far più male di quel che ci si aspettava.

Quanto scritto possa rappresentare non solo una lente mediatica ma un impegno, non solo giornalistico ma una vera e propria richiesta di riflessione a quanti hanno smesso di credere in questo progetto senza precedenti,
affinché siano riaccesi i riflettori su questa parentesi di stile sociale che non vive la società come ostile ma investe nella stessa trasformando il silenzio e l’avversione sociale in qualcosa di straordinariamente positivo e unico. Un aggregazione che non minaccia la crescita e la coscienza sociale, bensì la alimenta rendendo complici le famiglie e la presa di coscienza di queste ultime così come dei loro figli.
Si rifletta dunque e si potenzi una volontà così costruttiva come RED ROOM.